"E' sul sapere e la formazione che si gioca e si vince la sfida del futuro". Il Presidente dell'Agenzia, Carlo Di Cosmo, apre con queste parole il convegno "Non Uno Di Meno", sulla Dispersione Scolastica.
"Lo abbiamo intitolato "Non Uno Di Meno" - continua- perchè all'appuntamento con il futuro dobbiamo portarci tutti i giovani, nessuno escluso".
"Le cause della dispersione scolastica - puntualizza Di Cosmo - sono rintracciabili nella povertà culturale o materiale delle famiglie di provenienza, nella mancanza di autostima del ragazzo, nella condizione fisica (disabili, immigrati),difficile. Le istituzioni hanno il compito-dovere di fare in modo che tutti i giovani abbiano un sapere ed una formazione adeguati e che, soprattutto, non interrompano il loro percorso scolastico e formativo.
Per questo, tanti devono essere i soggetti e le azioni da mettere in campo per contrastare il fenomeno. Il nostro auspicio - ha concluso il Presidente- è quello di costituire una rete di soggetti che "osservi", monitorizzi e quindi contrasti la dispersione. L'Agenzia sta facendo la sua parte. I mille allievi che frequentano i nostri corsi sono ragazzi che hanno rifiutato il tradizionale percorso scolastico e ai quali abbiamo dato un'altra chance ed opportunità:senza l'Agenzia questi ragazzi avrebbero compromesso il loro futuro".
"Nonostante una media nazionale di abbandono scolastico al 20% - ha spiegato il direttore generale Federico Sisti - il Lazio si è attestato attorno ad una percentuale del 9,5% che sembra soddisfare l'obiettivo di Lisbona del 10% per il 2010. Ma - ha aggiunto - oltre a considerare che il dato positivo si spiega anche con l'innalzamento dell'obbligo scolastico, bisogna tenere in conto la statistica circa gli studenti che nel 2006/2007 hanno abbandonato gli studi nelle scuole secondarie del nostro territorio.
Questi dati parlano del 2,3% di abbandoni nella nostra provincia, il doppio rispetto al dato regionale.Prima di compiere il facile passo di considerare Frosinone come la pecora nera del Lazio, bisogna evidenziare come nella nostra provincia più che nelle altre, i ragazzi "dispersi" confluiscano nella nostra Agenzia di formazione professinale. Considerando, infatti, la totalità degli iscritti al primo anno delle scuole superiori, il 6% dei ragazzi sceglie i corsi dell'Agenzia "Frosinone Formazione"; un dato che resta pressochè costante (il 5,7%) se si considera il primo triennio di studi".
Soddisfazione sul ruolo centrale che in tema di formazione si è ritagliata l'Agenzia Frosinone Formazione, è stata espressa anche dall'Assessore provinciale alla formazione Simone Costanzo. "La Provincia - è intervenuto Costanzo - mediante l'Agenzia e i Centri per l'Impiego ha avviato azioni di contrasto alla dipsersione scolastica. L'Agenzia grazie a due progetti specifici, "IRIS" ed "Abbattiamo la Dispersione", intende centrare l'obiettivo rimuovendo ogni forma di disagio e favorendo il percorso formativo di tutti i minori, italiani e stranieri, che sono a rischio dispersione. I Centri per l'Impiego hanno attivato il servizio dell'orientamento scolastico. Un'attività per la prevenzione e il contrasto del disagio e dell'emarginazione giovanile, per la lotta alla dispersione scolastica".
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l'importanza dell'azione congiunta di enti e istituzioni nel tortuoso percorso contro l'abbandono scolastico. Il vice presidente dell'amministrazione provinciale, Filippo Materiale, assessore alla pubblica istruzione, ha messo in luce la necessità di un'azione di rimozione degli ostacoli materiali che impediscono ai ragazzi di rapportarsi correttamente al ruolo della scuola.
Della stessa opinione l'assessore comunale allo Sviluppo Economico della città di Frosinone, che ha garantito l'impegno del Comune in funzione di un potenziamneto delle agevolazioni allo studio e dell'operato dei servizi sociali, affinchè "non si lasci nessuno indietro".
Franco Tanevini, delegato provinciale alle politiche migratorie, ha scandagliato il tema della correlazione tra l'abbandono scolastico e l'immigrazione. "Per contrastare la dispersione scolastica fra gli immigrati - ha chiarito - l'ufficio immigrazione provinciale ha destinato l'11% delle proprie risorse verso il mondo scolastico".
Anche i dirigenti dell'Ipsia di Isola del Liri, Maurizio Cesari e del Ctp per l'Eda, Orietta Palombo hanno rimarcato il ruolo centrale della scuola e della formazione per contrastare il fenomeno della dispersione.
A conclusione lavori il messaggio lanciato è stato forte e ben marcato: il fenomeno dispersivo è articolato nelle cause e diffuso negli effetti; la soluzione è una sola:costruire un sistema integrato enti-istituzioni in grado di fronteggiare una complessa realtà sociale.
Un primo passo è stato fatto.
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