Quest’anno per la ricorrenza del 27 gennaio, “Giorno della Memoria”, l’Agenzia Frosinone - Formazione, con il contributo economico della Banca della Ciociaria di 10.000 euro, ha organizzato un concorso nei propri centri; i ragazzi hanno svolto nella mattinata di lunedì un tema per riflettere sull’immensa tragedia dell’Olocausto. Questa la traccia del tema assegnato: “Scrivi una lettera ad un giovane di oggi come se fossi un prigioniero di un campo di concentramento, raccontando quello che ti succede e ciò che provi”.
“Voglio ringraziare l’avv. Giuseppe Zeppieri – ha dichiarato il Presidente Carlo Di Cosmo - perché ha voluto condividere con noi questa importante iniziativa.
Dodici studenti, risultati i migliori, avranno la possibilità di andare in visita ad Auschwitz, per guardare con i propri occhi l’orrore del campo di concentramento, affinché colgano l’occasione dell’incontro con l’universo del dolore e l’annientamento del popolo ebraico e di tanti altri (oppositori politici, zingari, omosessuali) per sentire la responsabilità di una difesa consapevole della libertà.
Non si può dimenticare ciò che è stato, non si può cancellare, ma ricordare. Ed è nostro dovere ricordare la più tragica pagina di storia dell’umanità.
Bisogna ricordare per dire un corale e totale “Mai Più”. Ricordare il passato deve servire a riconoscere il male di oggi e a combatterlo. Sapendo che il male spesso non ha il volto del demone o del folle, ma può nascondersi dietro una persona normalissima e banalissima.
Hanna Arendt, assistendo al processo contro il nazista Eichmann, una delle pedine più solerti della “Soluzione Finale”, scoprì la normalità e la banalità di quella persona. Eichmann era un piccolo, grigio burocrate, del tutto simile a tante persone che incontriamo ogni giorno. Ciò significa che quella enorme efferatezza può ripetersi, come purtroppo è già accaduto.
Sta ad ognuno di noi combattere il male, ogni giorno, ovunque esso si manifesti e anche quando si presenta innocuo; Primo Levi diceva che “quando si pensa che un diverso da noi è un nemico si pongono le premesse di una catena al cui termine c’è il lager”.
La scuola deve formare non solo professionisti ma anche e soprattutto uomini che abbiano una coscienza, una educazione civica, uno spirito critico e, soprattutto, un profondo rispetto per la vita e la libertà degli altri.
Con questo spirito – conclude Di Cosmo - abbiamo voluto celebrare la Giornata della Memoria: per un presente e un futuro migliore, di pace e di amore”
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